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Sabato 12 ottobre: bellissimo giro in bici Brescia- Castenedolo- Bedizzole – Padenghe – Soiano – Gavardo – Botticino – Brescia

Prima di partire do un occhio a ilmeteo.it detto anche, da me, “pessimismo cosmico”, che promette,immancabilmente, acqua su acqua dalle 11.
Io di norma dormo 5/6 ore. Stanotte, invece, credo per l’unica volta in questo millennio, ho dormito nove ore e, inspiegabilmente, sono di-strut- ta! Vado sul terrazzo e guardo in su. Cosa che faccio tutte le mattine e come tutte le mattine, mi rendo conto che non posso vedere il cielo, visto che c’è il tendone. Ma, pur di trovare una scusa plausibile per non andare in bici, torno in casa e dico a mio marito: “Secondo me sta per piovere”. Non ci casca.
Ci prepariamo.
Ieri sera mi ha montato delle nuove lenti sugli occhiali da bici. Sono arancioni, vanno bene per il brutto tempo e la nebbia. In effetti è un’idea brillante avere a disposizione delle lenti alternative. Li provo e sto veramente bene: sembro un ricercato per traffico di organi. Bellissima. (vi metto la foto degli occhiali, evitando, però, l’effetto che hanno su di me)
A completare Barbamamma collezione autunno/inverno, una giacchetta nuova, che mi ha comprato mio marito (se non era chiaro, è lui che si occupa dell’outfit)…nera (e fin qui ok) con una simpatica banda BIANCA ENORME che va dal collo fino alla fine della cerniera. Una cosina che slancia…le curve.
Metto il dispositivo Garmin sulla bici e schiaccio il tasto che dà il via. Sento che forse ho dimenticato qualcosa, ma funziona, quindi non mi preoccupo.
Partiamo e dico a mio marito che vorrei fare solo 50 chilometri perché ho sonnissimo. Lui risponde “Certo!” e quando dice “certo!”, vuol dire che non va bene.
Andiamo verso la “bassa” bresciana. Mentre pedalo sulla strada di San Zeno penso che questo sarebbe il posto ideale per un potenziale suicida in bici. Camion, auto che sfrecciano, pista ciclabile inesistente, un bijou.
Svoltiamo verso Borgosatollo e vedo un cartello arancione che indica “Piffione” – Borgo Antico. Così scopro che il detto bresciano “Ma va a Pifiù ” si riferisce proprio a questa piccola frazione, che a me, prima d’ora era sconosciuta.
Nel frattempo, si gela. Sono le 10 di mattina e ci sono 7 gradi. Ma può solo scardarsi, no? Certo, ma se tutt’intorno ha nevicato e spira un vento simile alla bora, no, non si scalda tantissimo…per lo meno non ora. E mentre pedalo, mi rendo conto di aver sottovalutato quanto possa essere fastidioso il vento. Però apporta anche un vantaggio: il cielo si sta aprendo ed è un blu intenso, la visuale è a perdita d’occhio. Le montagne di Botticino, in lontananza, sono bellissime. Il marmo chiaro, scavato nella montagna, sembra quasi brillare, per il contrasto col cielo blu e gli alberi verde scuro. Mentre il mio sguardo si fissa sulle montagne, penso che sembra proprio che un mega dinosauro ne abbia addentati dei pezzi. ok, lo riconosco…devo smetterla di guardare i cartoni animati con le mie figlie!
Passiamo sopra l’autostrada e ci dirigiamo verso Bedizzole .
Vediamo le indicazioni di un castello e vorremmo vederlo. Lo cerchiamo. Mio marito gira a destra e OVVIAMENTE non mi aspetta. Arrivo anche io alla curva e mi sembra di scorgere, con la coda dell’occhio, alla mia sinistra, un castello. Ma non ho né il tempo per soffermarmi a vedere bene, né l’occasione di dirlo a mio marito, visto che la strada è in discesa e , ça va sans dire, lui è già in fondo.
Seguiamo la strada che diventa poco più di una stradina di campagna. Non sappiamo dove porti, ma se non altro, non rischiamo ogni minuto di essere spianati. Ci ritroviamo così nel ben mezzo del nulla, e devo ammettere che è un nulla bellissimo. Poche auto, panorama bucolico. Questa piccola via, Strada provinciale 28, ci porta nella località San Tommaso e poi ad un incrocio che conosciamo già e che si ricollega alla ciclabile che va verso il lago di Garda. (via Bagatte) Mio marito , all’imbocco della strada, si gira verso di me e mi dice: “Vedi dove siamo sbucati? Tutto calcolato!”. Ovviamente è stato un colpo di culo.
Attraversiamo la campagna di Bagatte, PonteZocco e Sedena, per poi arrivare alla località Barcuzzi. Proprio qui, tra l’altro, il 7 di ottobre hanno inaugurato la Ciclovia del Benaco, un pezzo di ciclabile che porta fino in provincia di Mantova, a Castiglione delle Stiviere. Sarebbe bello farla, ma ho letto che ci sono dei pezzi di strada sterrata, quindi è necessario avere la mountain bike.
Proseguiamo sulla ciclabile, svoltando a sinistra e ci dirigiamo verso il lago. il panorama è davvero mozzafiato. Il cielo è blu intenso e le nuvole sembrano di panna montata. La stanchezza mi sta passando. Certo, se avessi mangiato qualcosa, anziché bere solo un caffè, forse mi sentirei meglio, ma tant’è.

Passiamo accanto al castello di Padenghe e, salendo a sinistra, il manto stradale non è il massimo per la bici da corsa perché in questi giorni è piovuto ed è un susseguirsi di sassolini e foglie bagnate. Questa è forse la parte che preferisco di questa ciclabile. I campi arati, le colline davanti, le montagne imbiancate sul fondo, verso il lago. Ogni volta è uguale e diverso e ogni volta questo paesaggio mi trasmette tante emozioni. E’ come se questi luoghi mi accogliessero e avvolgessero con la loro energia positiva. Mi sento libera e felice.
Lungo via Levrini, poi, si gira a destra, seguendo il cartello Salò, qualora si voglia andare verso il lago. All’unico incrocio che c’è, però, non fermateti in mezzo alla stradina perché è leggermente in discesa e non è escluso che qualche ciclista sia costretto a inchiodare per la vostra presenza. Lo dico perché è quello che ho fatto io, fermata per fotografare le nuvole 🙂
Pochi metri dopo, non seguiamo più la ciclabile (che andrebbe a sinistra in un boschetto) perché sicuramente sarebbe piena di aghi e sassi. Quindi proviamo una strada nuova e proseguiamo dritto, in via Fienile. Poco dopo, la strada va a ricongiungersi con la provinciale 25. La vista sul lago è meravigliosa. Oggi è talmente limpido che si vede distintamente la penisola di Sirmione. E’ uno spettacolo.
Saliamo verso Soiano. Anche da qui si vede il lago ed è meraviglioso. Ci fermiamo tutti e due a contemplarlo. Sembra di essere in un luogo incantato.
Il sole è caldo, le nuvole “hanno girato” e grazie alle previsioni a caso del meteo. it, come ho scritto, indosso gli occhiali per nebbia e per brutto tempo. Il sole accecante, mi sta distruggendo gli occhi.
Passiamo da Polpenazze e la salita è (per me) pesantissima…, basti dire che un ragazzo che sta facendo jogging MI SUPERA… e nel passarmi accanto si gira e mi fa: “l’è dùra la salida, né?!.” .
Poi, finalmente, la discesa! Posso così rinfrescarmi il viso con un po’ di aria fresca! Passiamo da Castrezzone e Muscoline e a questo punto, dopo 60 chilometri, ho una fame tale che potrei pensare di mangiare mio marito. E’ il caso che ci fermiamo al bar, a Gavardo.

Per fare un toast passa un tempo lunghissimo…e così, all’ombra ci congeliamo. Ripartiamo. Prendiamo la ciclabile nel posto in cui inizia, dove, per arrivarci, lo ricordo sempre, E’ VIETATO ANDARE IN BICI, e è necessario portarla a mano. (evito di commentare)
La gavardina oggi è meravigliosa. L’ho fatta tante, tantissime volte, ma non è mai stata come oggi. Sarà questa luce meravigliosa, le nuvole bianche, o gli occhiali da nebbia (!!!!), ma oggi è magica.
“A river seems a magic thing. A magic, moving, living part of the very earth itself.”
― Laura Gilpin
Ci fermiamo a fare un po’ di foto e tutti e due siamo rapiti dal panorama.

(Tornata a casa, ho fatto un po’ di ricerche su questo fiume che scorre accanto alla Gavardina. Ero sempre stata convinta che si trattasse del Chiese. In realtà è sì il Chiese, ma solo una ramificazione, infatti qui è chiamato Il Naviglio Grande di Brescia. In fondo alla pagina ci sono dei link che io ho trovato molto interessanti su questo Naviglio)

A Mazzano lasciamo la ciclabile per proseguire sulla statale. Passiamo da Virle, Rezzato, e poi, come al solito, non ci facciamo mancare la piccola variante nel boschetto, poi Caionvico e finalmente a casa.
Noto che il mio Garmin non mi ha caricato la mappa. Molto bene! Scopro così che quando lo si accende, bisogna aspettare che faccia un beep e esca la scritta GPFIX acquisito, altrimenti non prende la traccia del satellite. (mi sono avvalsa delle mappe di mio marito perché lui sì che aveva atteso la scritta “GPFix acquisito”.
Abbiamo pedalato per quasi quattro ore E mezza. A parte la prima ora, è stato veramente bellissimo. Ogni uscita in bici è unica e mi dà veramente tanta energia. Chilometri fatti oggi: 82,9. Proprio una bella “sgambatina”! 😉


Note turistiche:
Il Naviglio Grande
http://www.silvanodanesi.info/?page_id=188
http://www.lombardiabeniculturali.it/dolly/oggetti/443/bookreader/#page/1/mode/2up
Castello di Bedizzole:
http://www.5castellibedizzole.it/5castelli/note%20castelli/castbed.html
http://www.mondimedievali.net/castelli/lombardia/brescia/bedizzole.htm
http://www.bresciainvetrina.it/bresciaturismo/bassabresciana_bedizzole.htm
Castello di Padenghe
http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Padenghe
Museo archeologico di Gavardo
http://www.comune.gavardo.bs.it/museoarcheologico
Museo della Moda – Ciliverghe di Mazzano
http://www.museimazzucchelli.it/
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